Secondo uno studio dell’università di Oxford le qualità antinfiammatorie dell’alimento hanno effetti positivi su sintomi, frequenza e severità delle malattie dell’apparato respiratorio
Un cucchiaino di miele è meglio di un antibiotico, per malanni di stagione come tosse e mal di gola o piccole infezioni del tratto respiratorio. E poiché l’antibioticoresistenza è un problema in tutto il mondo, la ricerca di metodi alternativi – non nuovi, visto che il miele è il classico rimedio della nonna – è più che giustificata. Un rimedio antico, usato empiricamente finché non siamo stati in grado di indagare sulle sue numerose qualità, antinfiammatorie in primis.
I sintomi durano meno
E così, di fronte alla iperprescrizione di antibiotici per le infezioni del tratto respiratorio superiore, che spesso non funzionano se la causa è virale, i ricercatori dell’università di Oxford (Hibatullah Abuelgasim, della Oxford University Medical School con Charlotte Albury e Joseph Lee, del Nuffield Department of Primary Care Health Sciences) hanno esaminato 14 studi per scoprire se in effetti il miele funziona più delle cure farmacologiche sui sintomi delle infezioni respiratorie, soprattutto su frequenza e severità della tosse. Due studi in particolare hanno mostrato che i sintomi duravano 1-2 giorni in meno in quelli che utilizzavano il miele, sebbene entrasse in gioco anche la tipologia del miele scelto, visto che è un alimento complesso e le sue qualità dipendono da molteplici fattori.
Evidenze di efficacia
Un alimento economico, facilmente disponibile, senza effetti collaterali, che piace molto, soprattutto ai bambini. E già oggetto di diversi studi, che sono stati presi in esame per questa metanalisi, i cui risultati sono poi stati pubblicati su Bmj Evidence Based Medicine. Le infezioni del tratto respiratorio superiore colpiscono naso, gola, voce, bronchi con sintomi come mal di gola, naso chiuso, tosse e congestione. Il miele è spesso usato nei bambini ma finora non c’erano evidenze di efficacia anche per gli adulti.
A confronto con i farmaci
Per colmare questa lacuna i ricercatori hanno utilizzato i dati di studi che mettevano a confronto miele e preparazioni a base di miele con farmaci comunemente utilizzati: la maggior parte degli antistaminici, espettoranti, antitosse e antidolorifici. Hanno quindi individuato 14 studi che rientravano nei canoni individuati, che includevano 1761 partecipanti di tutte le età. Due studi mostravano un accorciamento dei sintomi di 1-2 giorni, come abbiamo detto, e in soli altri due studi si faceva un confronto con il placebo, motivo per cui l’idea è di andare avanti con altri studi per arrivare a una conclusione definitiva.
Alternativo, e non provoca danni
“Le infezioni respiratorie sono il motivo più frequante di prescrizione di antibiotici – scrivono i ricercatori – ma poiché la maggioranza delle infezioni è virale, questa prescrizione è inefficace e inappropriata e contribuisce all’antibioticoresistenza. Il miele è un rimedio tradizionale ben noto ai pazienti e ben accettato. E lo raccomandiamo come alternativa agli antibiotici: è più efficace, meno rischioso e non provoca danni da antibiotico resistenza”.