Gentili Soci Aprocal,
apicoltori interessati,
la settimana scorsa su richiesta dei soci Aprocal della provincia di Crotone si è tenuta, presso la sede aziendale del socio Luigi Albo, una riunione informale alla quale, oltre agli apicoltori della zona, hanno partecipato un gruppo di componenti il consiglio direttivo dell’associazione e diversi apicoltori provenienti da altre provincie che praticano nomadismo nella zona in questione.
La riunione è stata indetta per discutere circa le problematiche che riguardano il settore apistico dell’area (ma tipiche anche di altre zone), in particolare:
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carico di alveari/postazioni nel territorio su coltura di eucalipto e/o di altre colture (es. castagno e agrumi) a causa di una massiva attività di nomadismo;
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rispetto delle norme in materia di registrazione in BDA e nomadismo;
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importante aumento dei furti di arnie.
Riguardo al primo punto, si è messa in evidenza la necessità di elaborare una serie di “buone prassi condivise” al fine di intraprendere un percorso che possa rimediare agli inconvenienti legati all’esagerato carico di alveari/postazioni in determinati periodi dell’anno e su specifiche colture dell’area.
A tal fine i presenti hanno convenuto che, oltre alla necessità di dialogo tra apicoltori ed all’auspicabile rispetto dei vincoli per unità di superficie, un primo passo debba essere identificato nel rispetto delle norme vigenti in materia di registrazione in BDA e nomadismo, strettamente correlate tra di loro.
La registrazione obbligatoria in BDA, infatti, risulta un prerequisito fondamentale al fine di poter rispettare l’obbligo di esporre, all’interno delle postazioni nomadi, gli appositi cartelli riportanti i dati aziendali di riferimento. Si è convenuto che questa pratica, favorendo la riconoscibilità degli apiari, potrebbe favorire sia gli apicoltori della zona che coloro che praticano correttamente il nomadismo, a scapito di chi, invece, non si cura del lavoro altrui.
Inoltre, il rispetto delle sopracitate norme risulta correlato anche al tema dell’aumento di furti registrato in Calabria nell’ultimo periodo. A tal proposito, durante la riunione si è, con convinzione, ribadita la necessità di evitare di “gestire in proprio” un furto subito e di identificare un canale opportuno che consenta agli apicoltori di denunciare e fare “fronte di rete” al fine di collaborare con le forze dell’ordine ed individuare i responsabili. La denuncia, infatti, oltre che dispositivo di intervento immediato in caso di furto, diviene uno strumento deterrente in grado nel lungo periodo di disincentivare lo sviluppo ulteriore di tale dannosa pratica.
Il gruppo di lavoro ha deciso ed approvato all’unanimità tali azioni da intraprendere e ritiene che i soci di Aprocal, e gli apicoltori tutti, debbano essere rigidi nel rispetto delle norme, al fine di salvaguardare il patrimonio apistico e le possibili produzioni nettarifere delle aree interessate. Pertanto si fa leva sul “buon senso” e sulla capacità di dialogo di tutti noi.
San Costantino Calabro, 30 settembre 2017